PASSAGGIO DA CRACOVIA AD AUSCHWITZ



Cracovia, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1978, racchiude nel suo ventre i dolori e la disumana vanità dell’uomo che ha distrutto la dignità di un popolo costretto all’obbedienza di un assurdo regime antisemitico.
Nel passaggio da Cracovia ad Auschwitz-Birkenau, lo stato di disagio e fermento interiore aumentano per l’incomprensibile capacità del pensiero antropico di sovvertire la pura morale dell’essere per assecondare una forza estetica guidata dalla macchinosa e spaventosa mente umana.
Nel campo di concentramento e di sterminio del Terzo Reich, Auschwitz, gli uomini erano condannati a vivere (se questa è vita!) o morire per un’ideologia nazista dettata da elementi di antisemitismo, igiene razziale ed eugenetica; una concezione che ha trascinato un numero considerevole di persone (uomini, donne e bambini) verso un destino non condiviso e sopportato, a volte con determinazione e a volte con incondizionata arresa, dalla massa soppressa.